giovedì 29 agosto 2013

Piombo e fango


( Danno & Lord Bean )



RIT. (x2)
abbiamo avuto il piombo, il fango ed ogni giorno
abbiamo avuto il piombo, il fango ed ogni giorno
abbiamo avuto il piombo, il fango ed ogni giorno
la dose quotidiana di merda che ci cade addosso

[Il Danno]
io sto coi piedi per terra
e sto sul piede di guerra,
trentun'anni che ogni giorno piove merda.
nessuno mai che paga,
nessuno fa una piega
fra sta gente timorata che,
chiusa in casa prega.
domenica in chiesa e lunedì all'inferno
una mano lava l'altra e al resto pensa il padre eterno
in un paese che è sordo
e che scorda e dimentica
ma appena fiuta il soldo
torna e rivendica
rimescola le carte
e appena cambia il vento cambia parte
a capofitto nel profitto
non conta quanto grande è il prezzo da pagare
il conto da saldare
tanto tutto va bene finchè tutto va male
totale il rate che mi tocca sopportare
già dalla mattina ho l'ansia che mi sale
m'attaccano le pippe sulla fede e sull'orgoglio nazionale
in un mondo che è acchittato come un centro commerciale
le luci, gli spot pubblicitari, le offerte lancio
e tutto poi che si riduce solo a sesso e calcio
tutto compromesso già dalla partenza
la difesa, l'accusa, il processo e pure la sentenza
siamo senza direzione
una nazione in rotta verso l'autodistruzione
un'altra pantomima di un paese che ormai rischia il tracollo
mentre pippa cocaina con il crocefisso al collo.

RIT (x2)

[Lord Bean]
vedi che faccia che c'ha
cola la merda dal fard
parla di chiesa e di famiglie sopra il set di un film hard
spingo fra le bodyguard per dirti che hai torto
ma non riesco a farmi spazio fra le guardie del corpo
è contorto e mi accorgo e sto al passo
di questo mondo pazzo
sommerso dai reality del cazzo
tu pensi non ti tocchi nulla ma ti guardi
sei un'automa comandato dai tuoi pantaloni larghi
questi comprano un tappeto e muoiono due leopardi
e dopo tremano dal caos degli atti dinamitardi
si grida "al rogo" e le auto prendono fuoco
ma uno sfogo serve a poco quando fai il loro gioco
addestrati, palestrati come Van Damme
non sono i trip e le canne
la tua città è in fiamme
l'italietta in panne
del ragionier Ugo
ma ora neanche i bambini vedono che il re è nudo
e la mafietta
dei mangia spaghetti mangia noodles la macchietta
l'italia che accetta la sfida
quella che salta la fila
che esalta la figa
che ancora si fida
ed esulta per il milan
e vivi fra plastiche e cigni ed il verde
la tua antenna che si erge
e noi ridotti a merce
alcuni anche se sanno bevono il grande inganno
altri non ce la fanno
come me e il Danno
precari di stagione
so che ci vorresti giù a raccogliere il cotone
fanculo tu e chi ce lo impone
è una morsa
che ci vuole in corsa
e che ci limita
questo dito alzato per te è il mio spiritual
noi facciamo colla e ci compriamo il tuo impero del male
qui si attenta alla tua verginità anale
in un canale ci manda i gossip e nasconde il cadavere
e il fatto vero sta dietro le telecamere
telecomando in stand-by i miei occhi defilati
dai pianti in diretta ai ballerini depilati
sui tanga sbavano cadono in trappola
solo quelli che vedono il cielo con gli occhi del tuo satellite
cascasse il mondo e quando cade vedi
carcasse immonde attorno ai tuoi piedi
bastasse una X e via di torno
ma abbiamo avuto il piombo e il fango ed ogni giorno...

RIT(x2)

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