Teoria
Abbiamo scoperto nella sezione precedente che uno dei fattori (fondamentali nella creazione di uno scatto) che influiscono nella riuscita di una fotografia è il tempo.
Lo spazio temporale in cui la nostra superficie sensibile
viene lasciata esposta alla luce può avere diversi nomi: tempo di esposizione, tempo di scatto, tempo di posa, tempo di otturazione o anche velocità di
otturazione.
Quando scattiamo una fotografia (mantenendo fissi gli
altri parametri) maggiore è il tempo in cui il nostro sensore resterà esposto
alla luce più la nostra fotografia risulterà chiara, al contrario se il tempo
di scatto non è sufficientemente lungo per impressionare correttamente il sensore
la nostra fotografia risulterà scura.
In questo esempio vediamo una scena scattata con tempi sempre più veloci, quale vi sembra correttamente illuminata?
Il tempo di esposizione si misura in secondi e sue
porzioni; nelle fotocamere reflex moderne di medio livello abbiamo la
possibilità di scegliere tra una vasta scala di tempi possibili partendo da
tempi brevissimi (1/4000 di secondo o meno) a tempi molto lunghi (30 secondi).
La scala utilizzata in fotografia raddoppia di tempo ad ogni passaggio, passeremo
quindi da 1/4000 a 1/2000, poi 1/1000, 1/500 e così via fino al tempo massimo
consentito dalla nostra fotocamera.
Il passaggio da un gradino al successivo di questa scala
di tempi viene definito “STOP” quindi spostandosi di
uno stop
dimezzeremo o raddoppieremo il tempo di esposizione, spostandoci di due stop,
quadruplicheremo o diminuiremo di 4 volte il tempo di esposizione.
Ricordiamoci che la fotocamera per i tempi inferiori al
secondo non ci mostra la dicitura “1/” quindi 1/60 di secondo verrà indicato
come 60 mentre per i tempi superiori al ½ di secondo troveremo due apostrofi a
destra del numero quindi per 2 secondi visualizzeremo 2”.
Dobbiamo considerare quando scattiamo una fotografia che
non sempre ciò che riprendiamo rimane perfettamente immobile per tutta la
durata della posa e allo stesso tempo a meno di usare un cavalletto anche noi
faremo fatica a rimanere perfettamente immobili durante lo scatto. Con tempi eccessivamente
lunghi ci troveremo sicuramente di fronte a fotografie che presenteranno
l’effetto mosso, a causa del nostro movimento o del soggetto.
Se scattiamo fotografie (con un 50mm) a scene statiche
per ovviare al mosso causato dal nostro movimento involontario è consigliato
mantenere velocità di scatto inferiori a 1/60 di secondo o munirsi di un
treppiede o cavalletto.
Per riuscire a immortalare oggetti, animali o persone in
movimento dobbiamo ridurre ulteriormente i tempi.
Partendo dal presupposto che ogni occasione rende diversa
la scelta del tempo corretto da utilizzare per scattare una fotografia possiamo
basarci su queste indicazioni per avere una prima idea dei tempi stimati
corretti:
persona che cammina 1/100 di secondo o tempi inferiori (ad
almeno 8 mt di distanza)
persone che corrono 1/300 di secondo o tempi inferiori (ad
almeno 15 metri di distanza)
soggetti molto veloci 1/400 di secondo o tempi inferiori
(ad almeno 30 metri di distanza)
Un trucchetto: aumentando la distanza tra voi e il
soggetto potrete scattare fotografie con tempi meno rapidi ottenendo fotografie
senza l’effetto mosso.
A questo punto del disCorso possiamo allontanarci dalla modalità di scatto completamente automatica della nostra fotocamera, sarà una posizione della ghiera della fotocamera che dovrete dimenticare, tanto quanto tutte le modalità “scena” che vengono proposte. Si la tentazione sarà tanta, e all’inizio arriverete quasi al punto di cedere nell’impostare la modalità “panorama” o “ritratto” ma cercate dentro di voi la forza per resistere a questa pulsione viscerale, vedrete che verrete ripagati da questo sforzo.
Teoria
1- Esercizio
1
Impostiamo la fotocamera nella
modalità “Program” o “ programma AE” rappresentata dal simbolo P, possiamo
selezionare ISO 400, questo ci permetterà di ottenere valori di scatto più
“comodi” e meno orientati verso gli estremi inferiori o superiori; presto
scopriremo cosa sono gli ISO non temete.
In modalità P la fotocamera
sceglierà in automatico le impostazioni corrette per ottenere una corretta
illuminazione della scena. Iniziamo con lo scattare una fotografia ad una
fontana in funzione, verrà probabilmente correttamente illuminata, osserviamone
il risultato. In fase di scatto proviamo
a ruotare la ghiera superiore della fotocamera (vicino al pulsante di scatto),
la macchina fotografica cercherà una combinazione corretta di valori al fine di
ottenere una buona fotografia. Osserviamo i diversi risultati ottenuti, come
appare l’acqua?
2- Esercizio
2
Impostiamo la fotocamera nella
modalità “Time Value” o “ Priorità Tempi” rappresentata dal simbolo Tv,
impostiamo ancora ISO 400.
In modalità Tv dovremo
preoccuparci di scegliere il tempo giusto per ottenere una fotografia correttamente
illuminata e non mossa. Iniziamo a fotografare oggetti statici, se al primo
scatto la fotografia risulterà eccessivamente chiara dobbiamo ridurre il tempo
di scatto al contrario se risulterà troppo scura, potremo aumentare i tempi di
scatto. Scattiamo tante fotografie a soggetti statici, quando saremo riusciti
ad ottenere delle fotografie ferme e con una corretta illuminazione potremo
provare a scattare a soggetti in movimento, il gioco diventerà sempre più
difficile all’aumentare della velocità degli stessi.
3- Esercizio
3
Proviamo a scattare delle foto
alla fontana, al variare del tempo che scegliamo varierà l’aspetto dell’acqua.
Minore sarà il tempo di scatto più l’acqua risulterà immobile e trasparente,
maggiore sarà il tempo, più l’acqua risulterà in movimento e opaca.
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