venerdì 14 febbraio 2014

2- Tempo di esposizione - disCorso di fotografia

Teoria

 


Abbiamo scoperto nella sezione precedente che uno dei fattori (fondamentali nella creazione di uno scatto) che influiscono nella riuscita di una fotografia è il tempo.



Lo spazio temporale in cui la nostra superficie sensibile viene lasciata esposta alla luce può avere diversi nomi:  tempo di esposizione,  tempo di scatto, tempo di posa,  tempo di otturazione o anche velocità di otturazione.




Quando scattiamo una fotografia (mantenendo fissi gli altri parametri) maggiore è il tempo in cui il nostro sensore resterà esposto alla luce più la nostra fotografia risulterà chiara, al contrario se il tempo di scatto non è sufficientemente lungo per impressionare correttamente il sensore la nostra fotografia risulterà scura.

In questo esempio vediamo una scena scattata con tempi sempre più veloci, quale vi sembra correttamente illuminata?




Il tempo di esposizione si misura in secondi e sue porzioni; nelle fotocamere reflex moderne di medio livello abbiamo la possibilità di scegliere tra una vasta scala di tempi possibili partendo da tempi brevissimi (1/4000 di secondo o meno) a tempi molto lunghi (30 secondi). La scala utilizzata in fotografia raddoppia di tempo ad ogni passaggio, passeremo quindi da 1/4000 a 1/2000, poi 1/1000, 1/500 e così via fino al tempo massimo consentito dalla nostra fotocamera.

Il passaggio da un gradino al successivo di questa scala di tempi viene definito “STOP” quindi spostandosi di

 uno stop dimezzeremo o raddoppieremo il tempo di esposizione, spostandoci di due stop, quadruplicheremo o diminuiremo di 4 volte il tempo di esposizione.

Ricordiamoci che la fotocamera per i tempi inferiori al secondo non ci mostra la dicitura “1/” quindi 1/60 di secondo verrà indicato come 60 mentre per i tempi superiori al ½ di secondo troveremo due apostrofi a destra del numero quindi per 2 secondi visualizzeremo 2”.



Dobbiamo considerare quando scattiamo una fotografia che non sempre ciò che riprendiamo rimane perfettamente immobile per tutta la durata della posa e allo stesso tempo a meno di usare un cavalletto anche noi faremo fatica a rimanere perfettamente immobili durante lo scatto. Con tempi eccessivamente lunghi ci troveremo sicuramente di fronte a fotografie che presenteranno l’effetto mosso, a causa del nostro movimento o del soggetto.

Se scattiamo fotografie (con un 50mm) a scene statiche per ovviare al mosso causato dal nostro movimento involontario è consigliato mantenere velocità di scatto inferiori a 1/60 di secondo o munirsi di un treppiede o cavalletto.

Per riuscire a immortalare oggetti, animali o persone in movimento dobbiamo ridurre ulteriormente i tempi.

Partendo dal presupposto che ogni occasione rende diversa la scelta del tempo corretto da utilizzare per scattare una fotografia possiamo basarci su queste indicazioni per avere una prima idea dei tempi stimati corretti:
persona che cammina 1/100 di secondo o tempi inferiori (ad almeno 8 mt di distanza)
persone che corrono 1/300 di secondo o tempi inferiori (ad almeno 15 metri di distanza)
soggetti molto veloci 1/400 di secondo o tempi inferiori (ad almeno 30 metri di distanza)
Un trucchetto: aumentando la distanza tra voi e il soggetto potrete scattare fotografie con tempi meno rapidi ottenendo fotografie senza l’effetto mosso.

 A questo punto del disCorso possiamo allontanarci dalla modalità di scatto completamente automatica della nostra fotocamera, sarà una posizione della ghiera della fotocamera che dovrete dimenticare, tanto quanto tutte le modalità “scena” che vengono proposte. Si la tentazione sarà tanta, e all’inizio arriverete quasi al punto di cedere nell’impostare la modalità “panorama” o “ritratto” ma cercate dentro di voi la forza per resistere a questa pulsione viscerale, vedrete che verrete ripagati da questo sforzo.

Teoria




1-      Esercizio 1

Impostiamo la fotocamera nella modalità “Program” o “ programma AE” rappresentata dal simbolo P, possiamo selezionare ISO 400, questo ci permetterà di ottenere valori di scatto più “comodi” e meno orientati verso gli estremi inferiori o superiori; presto scopriremo cosa sono gli ISO non temete.
In modalità P la fotocamera sceglierà in automatico le impostazioni corrette per ottenere una corretta illuminazione della scena. Iniziamo con lo scattare una fotografia ad una fontana in funzione, verrà probabilmente correttamente illuminata, osserviamone il risultato.  In fase di scatto proviamo a ruotare la ghiera superiore della fotocamera (vicino al pulsante di scatto), la macchina fotografica cercherà una combinazione corretta di valori al fine di ottenere una buona fotografia. Osserviamo i diversi risultati ottenuti, come appare l’acqua?

2-      Esercizio 2
Impostiamo la fotocamera nella modalità “Time Value” o “ Priorità Tempi” rappresentata dal simbolo Tv, impostiamo ancora ISO 400.
In modalità Tv dovremo preoccuparci di scegliere il tempo giusto per ottenere una fotografia correttamente illuminata e non mossa. Iniziamo a fotografare oggetti statici, se al primo scatto la fotografia risulterà eccessivamente chiara dobbiamo ridurre il tempo di scatto al contrario se risulterà troppo scura, potremo aumentare i tempi di scatto. Scattiamo tante fotografie a soggetti statici, quando saremo riusciti ad ottenere delle fotografie ferme e con una corretta illuminazione potremo provare a scattare a soggetti in movimento, il gioco diventerà sempre più difficile all’aumentare della velocità degli stessi.

3-      Esercizio 3
Proviamo a scattare delle foto alla fontana, al variare del tempo che scegliamo varierà l’aspetto dell’acqua. Minore sarà il tempo di scatto più l’acqua risulterà immobile e trasparente, maggiore sarà il tempo, più l’acqua risulterà in movimento e opaca.
 







Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere passato da qui. Se ne hai voglia lasciami un messaggio, anche se non rispondo sempre, mi fa piacere leggerlo.

Thanks for stopping by here. If you want to leave me a message, though not always answer, I'm glad to read it.