Teoria
Secondo elemento che influisce in maniera determinante
nella buona riuscita di una fotografia è il diaframma, nel capitolo del disCorso Una Fotografia lo abbiamo definito come “lente”, è un
errore voluto al fine di far comprendere il concetto di elemento che si
interpone tra la luce e sensore della fotocamera.
Il diaframma è composto da una serie di lamelle che si
posizionano in modo circolare (o quasi) per creare un’apertura che permetta
alla luce di passare e arrivare alla superficie sensibile della nostra
fotocamera. Agendo sull’apertura del diaframma potremo variare la quantità di
luce che passa attraverso, questa quantità passerà in modo costante per tutto
il tempo che abbiamo impostato con il Tempo di esposizione.
La scala
di valori che l’apertura del diaframma permette va da 1 che corrisponde alla
totale apertura possibile, le lamelle del diaframma saranno completamente
aperte e permetteranno alla luce di passare nella loro totalità. Possiamo
arrivare fino a valori numerici di apertura molto grandi (f:45 o f:64) che
lasceranno passare una quantità di luce veramente molto ridotta.
La scala dei possibili diaframmi è stata così
standardizzata:
f/1
f/1,4 f/2 f/2,8 f/4 f/5,6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/32 f/45 f/64
Nelle nostre fotocamere troveremo però anche valori
intermedi ad esempio F/1,8 o F/3,6
Passando da un valore al successivo nella scala
(spostandoci quindi di uno stop) otterremo il raddoppiamento o dimezzamento
della quantità di luce che ha la possibilità di raggiungere il nostro sensore.
Analogamente al tempo di scatto, anche variando di uno
stop l’apertura del diaframma otterremo un dimezzamento o raddoppio della quantità
di luce che arriva alla nostra fotocamera.
Possiamo quindi affermare che per mantenere un rapporto
costante di illuminazione della nostra fotografia se aprissimo il diaframma
dovremmo ridurre il tempo di scatto e al contrario chiudendo il diaframma dovremmo
aumentare il tempo di scatto.
Ora sappiamo che modificando il tempo di scatto possiamo
interagire con l’effetto mosso, per escluderlo o evidenziarlo a nostro
piacimento. Variare il diaframma invece permette di modificare la profondità di
campo.
Per profondità di campo si intende lo spazio davanti e
dietro al nostro soggetto messo a fuoco correttamente che sarà anch’esso nitido.
Quando mettiamo a fuoco un punto della nostra
fotografia renderemo nitido tutto ciò che si trova alla medesima distanza che
intercorre tra noi e quel punto. Ma non solo, anche una parte degli oggetti
posizionati prima e dopo il soggetto messo a fuoco risulteranno nitidi. Questo
spazio nitido intorno al punto perfettamente a fuoco è ripartito 1\3 davanti al
soggetto e 2\3 dietro.
f/4:
f/8:
f/11:
Agire sul diaframma permette di aumentare o diminuire la
quantità di spazio correttamente a fuoco prima e dopo il soggetto.
Mantenendo valori alti di diaframma (molto chiuso) avremo
una zona nitida molto ampia, diminuendo
i valori di apertura di diaframma (sempre più aperto) otterremo una zona nitida
sempre più ridotta.
Esercizi
1- Esercizio
numero 1
Per applicare i concetti
espressi in questo disCorso sul diaframma e la profondità di campo impostiamo
la fotocamera su “Program” o “ programma AE” rappresentata dal simbolo P,
possiamo selezionare ISO 400, come abbiamo imparato questa impostazione
sceglierà in automatico le coppie di valori migliori per ottenere una corretta
illuminazione della scena. In questa modalità le fotocamere tendono per
impostazione a privilegiare profondità di campo più ampie, quindi diaframmi maggiormente chiusi. Sperimentiamo, modificando le coppie di valori, fino a che punto è
possibile aprire il diaframma o chiuderlo per ottenere una fotografia di nostro
gradimento.
2- Esercizio
numero 2
Per comprendere meglio i
concetti trattati impostiamo la fotocamera su “Priorità Apertura” o “Aperture
Value” indicato sulla nostra fotocamera con Av, scattiamo fotografie
sperimentando diverse aperture di diaframma per capire quale effetto otteniamo
sulla fotografia. Proviamo a scattare fotografie a scene ricche di soggetti su
diversi piani, cerchiamo di analizzare quale diaframma è necessario impostare
per avere a fuoco solo un soggetto di nostro interesse oppure tutti i soggetti
presenti nell’inquadratura.
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